Comunicato Stampa 1
a cura di Cinzio Gibin
direttore della collana storico-scientifica Epistolario Veneto
Nel 1940 fu istituita a Chioggia la Stazione idrobiologica dell’Università di Padova. Artefice di quell’operazione fu Umberto D’Ancona (Fiume 1896 – Marina di Romea 1964) che diede concretezza ad un’idea presente fra gli zoologi dell’Ateneo patavino fin dall’Ottocento.
Quando nel 1937 D’Ancona assunse la titolarità della cattedra di Zoologia e Anatomia comparata dello Studio padovano egli si avvicinò al suo laboratorio di ricerca costituito dall’Adriatico, dalla Laguna veneta e dai fiumi che nel mare sfociavano. Fin dagli anni Venti l’Adriatico fu il centro di interesse della ricerca del fiumano.
D’Ancona fu un grande zoologo che seppe raccordare la ricerca di base con quella applicata tant’è che a fianco di importanti studi teorici di ecologia, embriologia, oceanografia produsse ricerche di biologia della pesca.
La raccolta e la pubblicazione di un cospicuo numero (93) di lettere all’interno della collana storico- scientifica Epistolario Veneto dà conto dei percorsi “interni” del suo programma di ricerca e degli sforzi compiuti per realizzarlo.
Curato da Elena Canadelli, Storica della scienza in seno al Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, edito da Il Leggio di Sottomarina di Chioggia, il volume Lettere di Umberto D’Ancona. Biologo marino-lagunare sarà presentato il prossimo giovedì 5 novembre, ore 16, presso la Biblioteca “Antonio Vallisneri” di Padova nell’ambito dell’iniziativa Bibliocult.
Oltre alla curatrice Canadelli e al direttore della collana Cinzio Gibin, interverrà Gian Antonio Danieli che di D’Ancona fu dapprima allievo e poi collaboratore.
Il volume presenta un inquadramento storico-scientifico di Canadelli, una bio-bibliografia di D’Ancona, una selezione dei principali studi riguardanti lo scienziato, due reprint (uno relativo alla fondazione della Stazione di Idrobiologia, l’altro riguardante lo studio della Laguna nella sua evoluzione) e una ricca iconografia.
Le lettere, ritrovate in biblioteche e archivi veneti e nazionali, evidenziano come D’Ancona fosse al centro di una articolata rete di ricerche.